Engim Internazionale – Libano

“Arrivare oggi a Beirut significa imbattersi nelle sue rovine più recenti, quelle del porto: l’esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio che il 4 agosto 2020 ha ucciso più di duecento persone, ferendone seimila e distruggendo interi quartieri della città. I detriti, la nuvola di fumo che ha coperto la città, lasciandola sola tra le urla e i corpi straziati, l’esplosione che ha inchiodato il Paese alla sua verità, spregiudicata come lo sono le certezze che non si vogliono accettare. Non stava tutto crollando, ad agosto del 2020. Era tutto già crollato. La pallina della stabilità che era in cima al piano inclinato aveva cominciato a scivolare con le rivolte del 2019 e il Paese non si era più ripreso, sebbene continuasse a illudersi di restare intatto, di non rompere il giocattolo dell’arricchimento e dell’apparenza. I danni erano lì, sotto gli occhi di tutti, e non potevano essere più nascosti”. (Francesca Mannocchi nella prefazione di Beirut au revoir di Chiara Clausi).  

Ed è in questo contesto che noi di ENGIM, con il sostegno delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, siamo impegnati nel nostro lavoro a sostegno delle famiglie libanesi nella periferia di Beirut a Bourj Hammoud. La storia che condividiamo oggi è quella di Emad e Nahla, il papà e la mamma di Adal (9 anni) e Shafiq (14 anni). Le difficoltà economiche e sociali in cui si trova il Paese ha indotto la famiglia a fare i conti con il dramma della mancanza di lavoro e con tutto quello che tale mancanza comporta. Emad ha perso il lavoro da oltre un anno, e da allora non riesce ad avere uno stipendio fisso e un lavoro stabile. Le entrate che riesce a raggiungere sono all’incirca di 130 dollari al mese. La famiglia non possiede proprietà immobili, e con la recessione, negli anni, è stato impossibile anche solo sperare di poterne comprare una, ma al momento il problema è ancora più grande: vivendo in affitto, sono sempre in ristrettezze e nel continuo bisogno di sostenere i pagamenti mensili che, fino alla fine del 2022, ammontavano a 100 euro al mese, una cifra già impegnativa. Purtroppo, con l’arrivo del nuovo anno il costo della vita è aumentato anche per l’affitto che è slittato a 250 euro mensili, colpa dell’inflazione, creando per loro, inevitabilmente, un danno gravissimo. In questo momento le difficoltà economiche sono la priorità. Il bisogno li ha obbligati a contrarre debiti con i negozianti sia per i beni primari, come gli alimenti, ma anche per i beni utili ai figli, come: i kit scolastici, i libri, le rette scolastiche, etc. Shafiq, in piena adolescenza, è sempre davanti al suo computer, unico bene ancora attivo, ed è entrato in una forma di depressione molto acuta. Adal, ancora bambino, è invece diventato molto aggressivo, al momento gli è impedito di fare quello che amava fare con i suoi compagni di scuola, e nemmeno il gioco più semplice è più alla sua portata, questo ha sviluppato in lui una frustrazione acuta che lo induce a momenti di stress molto forte. In tutto questo, la storia si è complicata con il sopraggiungere della precaria condizione di salute dei componenti della famiglia, che oltre ad insinuare la loro condizione mentale li ha stravolti anche in quella fisiologica, destabilizzando la serenità di questa famiglia.  

Quando in Libano accadono situazioni così al limite, una delle soluzioni è partire e andare a trovare i parenti, che spesso sono emigrati in altri Paesi, come l’Europa. Purtroppo però, per loro questa possibilità non è concretabile, perché non hanno familiari al di fuori del Libano. Il nostro sostegno, grazie al lavoro di raccolta fondi della Campagna “Insieme per gli Ultimi”, permette loro di sopravvivere ma è necessario fare di più. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti coloro che come noi voglio permettere a Beirut, e ai suoi abitanti, di far sì che questa città magica riparta dalle ceneri della sua “autenticità violata” dalla prosaica forza del potere, togliendole molto che le ha tolto molto, troppo, e nella speranza che possa tonare presto ad essere la Parigi del Medio Oriente, per indurla in un futuro magari meno ricco, ma meramente più vero.

Organizzazione

Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo – ENGIM – Suore della Carità di Santa Antida Thouret


Località

Libano – Baabda cittadina a 6 km a Sud-Est di Beirut


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