Il Madagascar un Paese flagellato dai cicloni.
Due cicloni tropicali, Ana e Batsirai, hanno colpito il Madagascar, il primo a nord – est e il secondo a sud – ovest, uno verso la metà di gennaio mentre l’altro nei primi giorni di febbraio devastando e ingoiando case, strade, scuole infrastrutture, trascinando un Paese già povero in una grave crisi umanitaria.
Secondo i dati OCHA – l’Ufficio ONU preposto al coordinamento delle questioni umanitarie – l’ultimo disastro ha colpito più di 112.000 persone, ucciso 111 persone e lasciato senza casa oltre 30.000 persone, ma sono numeri provvisori si pensa che il bilancio sia ben più catastrofico considerando che il ciclone Ana aveva fatto sfollare oltre 130 mila persone.
Se il ciclone Batsirai ha distrutto i raccolti di riso e verdure e divelto gli alberi da frutta a due settimane dal raccolto, la situazione è stata ulteriormente peggiorata: da mesi il Sud del Paese si dibatteva a causa di una grave carestia, conseguenza di una prolungata siccità.
Le forti alluvioni provocate da Ana hanno allagato il Centro Mère Enfant di MA.D.E. Maisons des Enfants ad Antanarivo, la capitale malgascia. Nonostante, l’impegno immediato di tutti nel ripulire i locali e nel salvare tutto il materiale giacente in magazzino gran parte delle riserve di riso, sale, materiale per l’igiene, i materiali elettronici e gli indumenti per i bambini accolti nel Centro sono andati perduti. In questo momento i collegamenti con il Paese sono discontinui, la rete elettrica è danneggiata e le connessioni con internet sono a singhiozzo. Molte delle famiglie seguite dal Centro con l’esondazione del canale di Antohomadinika hanno perso quasi tutto, la maggior parte sono rimaste nelle loro abitazioni allagate e fatiscenti per il timore che anche quel poco rimasti sia portato via dai saccheggi. Tuttavia, più di 135 famiglie sono state evacuate ed ora dormono nel cortile della scuola elementare.
Alla fine di gennaio oltre 2000 sfollati sono stati riparati nei locali della scuola pubblica vicina al Centro, circa 135 persone in ciascuna delle classi presenti nell’edificio scolastico, una sistemazione temporanea prima che riaprono per il nuovo anno scolastico le scuole. Tutte le persone accolte hanno ricevuto farine vitaminizzate per i bambini e dal Governo fagioli secchi e pomodori, ma non riso né olio per cucinare.
Si intende riaprire la mensa scolastica straordinariamente a 230 bambini, anziché ai 150 normalmente serviti, e ci si sta organizzando per distribuire generi di prima necessità a 160 famiglie colpite dal ciclone.
MA.D.E., inoltre, sta intervenendo nel rispondere all’emergenza anche contrastando il rischio che molti bambini, vista la situazione precaria, nei prossimi mesi abbandonino la scuola e seguendo lo stato di salute dei minori e delle loro famiglie, affinché il loro stato di salute non abbia conseguenze irreparabili.https://www.mademada.org/emergenza-ciclone-ana-c-bisogno-del-tuo-aiuto-adesso.html