BURKINA FASO – Il riso che trasforma le vite delle donne

Di AES – CCC
In Burkina Faso AES – CCC si impegna a combattere la malnutrizione infantile e a migliorare l’alimentazione delle famiglie rurali grazie al Progetto per il miglioramento delle condizioni nutrizionali di donne e bambini nei distretti sanitari di Garango e Tenkodogo, cofinanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e come partner l’ONG Mani tese e la Caritas di Tenkodogo.
Aliguétou vive nel villaggio di Kayo, Distretto di Garango, ha 35 anni e 4 figli. Ha sempre coltivato il riso con le tecniche tradizionali. Al mercato, un giorno, è venuta a conoscenza del Progetto e ha deciso di presentare la domanda. Subito dopo ha ricevuto la notizia di essere stata selezionata.
Aliguétou lavora da sola, come tutte le donne che conosce, non ha mai ricevuto una formazione professionale.
“Di solito compro il riso al mercato, lo porto a casa, lo metto nella mia pentola di argilla e verso acqua bollente. Il giorno dopo, cuocio il riso al vapore e poi lo stendo per terra per farlo asciugare. Una volta essiccato, lo porto al mulino per farlo decorticare. Produco tanto riso a seconda di quanto credo di poterlo vendere al mercato. Ne posso produrre 10 piatti al giorno (i plats sono l’unità di misura usata localmente e 10 piatti corrispondono a circa 2kg) e ne posso vendere ogni piatto per 1.000 CFA (circa 1 euro e mezzo).”
Oltre alla parte di riso venduto al mercato un’altra la conserva per il consumo familiare. Tuttavia, tutto questo non è sufficiente né per avere un reddito dignitoso né tantomeno riesce a nutrire adeguatamente i propri figli.
Quest’anno Aliguétou, grazie al Progetto, potrà beneficiare di una formazione professionale, lavorerà con altre donne in un vero e proprio centro di trasformazione del riso. In questo modo potrà aumentare la produzione del proprio riso, migliorando il suo reddito e le condizioni di vita sue e della sua famiglia.
“Spero che sia possibile migliorare e imparare nuove tecniche di trasformazione del riso. Sarà bello lavorare in gruppo perché in questo modo tutte potremo condividere la nostra esperienza e sostenerci a vicenda.”