MOZAMBICO – Il valore prezioso della piscicoltura per la popolazione della Zambezia.
di Enrico Casale, CELIM Milano
Una spinta all’economia locale ma, soprattutto, un contributo fondamentale alla lotta alla denutrizione. Così Pio Augusto Matos, Governatore della Zambezia, ha definito «Agri-Smart: sostenere lo sviluppo resiliente e inclusivo», un progetto che ha come obiettivo l’aumento e la diversificazione della produzione agricola anche attraverso la piscicoltura e la trasformazione in loco dei prodotti.
L’intervento, voluto dal Governo mozambicano, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e implementato da CELIM e COSV, ha preso il via nel 2019.
La piscicoltura è una componente preziosa di questo progetto. In questi due anni, sono stati scavati 75 stagni. Nel distretto di Lugela è stato poi costruito un centro regionale per la produzione di avannotti e mangime per pesce.
«Questo centro – ha detto il Governatore nel corso di una visita compiuta il mese scorso – è molto importante per l’intera provincia. Un impianto di questo tipo può rappresentare un volano per la crescita dell’acquacoltura. E quindi può essere una leva per l’intera economia dell’area.» La Zambezia è, infatti, una delle Province più povere del Mozambico.
Il valore dell’intervento però non è solo economico. La Zambezia presenta anche alti tassi di denutrizione cronica (38%) e acuta (18%). I pesci di allevamento possono rappresentare un alimento a basso prezzo che integra la dieta quotidiana della popolazione, soprattutto quella più povera. Tra luglio e agosto di quest’anno si prevede che nelle vasche si produrranno 20 tonnellate di pesce. «Questo progetto – ha detto il Governatore – viene incontro a un’esigenza per noi fondamentale: combattere la malnutrizione che, nel nostro distretto, è un fenomeno particolarmente diffuso.»
Il pesce con il suo contenuto di minerali e proteine è importante per aiutare la crescita dei ragazzi e delle ragazze mozambicane. «Il valore nutritivo del pescato – ha concluso il Governatore – può permetterci di vincere la battaglia della denutrizione e garantire ai nostri giovani uno sviluppo equilibrato. Per questo siamo grati alla cooperazione italiana di averci aiutato a costruire gli impianti per l’allevamento di pesci. La piscicoltura può diventare per noi un punto di partenza per costruire un futuro nuovo.»
E grata è anche la popolazione. «All’inizio la gente era scettica, – conclude Mario Andreoni di CELIM – ma ora la diffidenza è scomparsa, lasciando il posto a un sentimento di stima e fiducia nei nostri confronti e dei tecnici che lavorano sul campo svolgendo svolgono un lavoro importantissimo.»